Responsabile: Prof. Lorenzo Zanni
PARTECIPANTI AL PROGETTO:
Asse di Ricerca A)
- Dott. Tommaso Pucci (Assegnista di Ricerca DISAS – Università di Siena),
- Dott.ssa Elena Casprini (Dottoranda – Scuola Superiore S. Anna),
Asse di Ricerca B)
- Dott. Tommaso Pucci (Assegnista di Ricerca DISAS – Università di Siena),
- Prof. Samuel Rabino (Northeastern University),
- Prof. Isidre-March Chordà (Universitat de Valencia).
Asse di Ricerca C)
- Dott. Tommaso Pucci (Assegnista di Ricerca DISAS – Università di Siena)
TIPO DI PROGETTO: fondi da convenzioni conto-terzi
SCADENZA PROGETTO: 25/09/2015
STATO DI AVANZAMENTO:
Asse di Ricerca A) – Avviata verifica empirica e primi risultati di ricerca
Asse di Ricerca B) – Avviata verifica empirica e primi risultati di ricerca
Asse di Ricerca C) – Prime ipotesi di ricerca
EVENTUALI PUBBLICAZIONI:
Asse di Ricerca A)
- Casprini E., Pucci T., Zanni L. (2012). Business model characteristics and evolution: the case of high-tech firms for cultural goods. Paper presentato 5th Annual EuroMed Conference of the EuroMed Academy of Business, October 4th-5th, 2012 - Glion-Montreux, Switzerland
Asse di Ricerca B)
- SANTONI S., ZANNI L. (2011), “Comportamenti di ricerca e innovazione nei distretti industriali: gli attori del cambiamento e l’accesso a conoscenze distanti”, Sinergie, n. 84, p. 231-256.
- ZANNI L., PUCCI T. (2012), Capacità interne, relazioni esterne e performance in un cluster emergente: un’analisi empirica nel settore Life Sciences, XXIV° Convegno Annuale Sinergie, 18-19 ottobre 2012 - Università del Salento (Lecce).
Asse di Ricerca C)
Nessuna
DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO:
Asse di Ricerca A)
Il settore dell’alta tecnologia applicata ai beni culturali è un nuovo emergente tipo di business che sta interessando in modo trasversale imprese che appartengono a industry diverse: ICT, ingegneria, geologia, chimica, biologia, etc. In Paesi come l’Italia, caratterizzati da enormi patrimoni artistici e culturali, la richiesta di applicazioni tecnologiche per la risoluzione di problemi specificatamente connessi alla tutela, conservazione e valorizzazione dei beni culturali è progressivamente cresciuta negli ultimi anni. Ciò ha spinto diverse imprese a sviluppare aree di business o ricerca specificatamente dedicate alla soddisfazione di tali bisogni. Ne è una testimonianza la recente costituzione in Toscana, con delibera n. 603/2010, del distretto tecnologico per i beni culturali. Lo strumento concettuale più adatto per approcciare un tale fenomeno, caratterizzato come ricordato da un’ampia diversità di settori, attori, tecnologie e funzioni coinvolte, è quello dei modelli di business. Lo scopo della ricerca è quindi duplice: a livello teorico vogliamo fornire un nuovo framework teorico per comprendere i modelli di business e la loro evoluzione; a livello empirico vogliamo testare il modello concettuale proposto e investigare le caratteristiche del settore dell’alta tecnologia applicata ai beni culturali.
Asse di Ricerca B)
I distretti industriali hanno rappresentato per lungo tempo un paradigma di competitività economico-territoriale e imprenditoriale di successo per il Made in Italy. Negli ultimi due decenni, anche alla luce dell’erosione delle loro performance, alcuni studi hanno evidenziato delle debolezze in questo modello competitivo riconducibili alle modalità di organizzazione della produzione e alla natura dei processi cognitivi ancora prevalentemente baricentrati sul sistema locale. L’obiettivo del presente lavoro è dunque quello di indagare empiricamente l’influenza che diversi tipi di conoscenza, locale Vs. distante, esercitano sulla performance innovativa delle imprese appartenenti a distretti industriali tradizionali, e, in un secondo stadio, sulla loro capacità di estrarre il valore dell’innovazione.
Asse di Ricerca C)
Nella prima metà degli anni 2000 molti studi sul trasferimento tecnologico si sono concentrati in particolare sul ruolo delle Istituzioni, prime fra tutte le Università e gli Uffici di Trasferimento Tecnologico. Nonostante la crescente attenzione posta sul ruolo istituzionale all’interno dei processi di trasferimento tecnologico, non vi è ancora consenso unanime in letteratura su quali siano invece le determinanti dei legami tra Università e Industria. L’asse di ricerca intende quindi investigare i) quali siano le attività (o canali) alla base dei legami università-industria o eventuali altre misure di interazione U-I, ii) quali siano le determinanti dei legami che influiscono sull’interazione U-I distinguendo in particolare tra fattori individuali e fattori di contesto, iii) quanto le relazioni con l’Università rappresentino una fonte di vantaggio competitivo per le imprese coinvolte.