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Diritto e Management della Sostenibilità – DiMaS

Descrizione del progetto formativo

L’istituzione del corso di Dottorato in “Diritto e Management della Sostenibilità - DiMaS” nasce con il contributo delle aree scientifico-disciplinari 12 (Scienze Giuridiche) e 13b (Economia Aziendale) di appartenenza dei docenti del Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici (DISAG) in cui lo stesso è incardinato.

La scelta della sostenibilità come linea portante del percorso di studio e di ricerca deriva da un consolidato interesse per questo tema da parte dei docenti del dipartimento. Ciò trova testimonianza sia nella produzione scientifica in materia sia nella presenza di progetti di ricerca finanziati sul tema facenti capo ai medesimi docenti sia nella disponibilità di un’infrastruttura dedicata (Osservatorio DNF - Osservatorio delle Dichiarazioni Non Finanziarie (DNF) e delle Pratiche Sostenibili). Inoltre, tale scelta è pienamente conforme alle direttive contenute nel Piano strategico di Ateneo.

Il percorso formativo del dottorato si caratterizza per la trasversalità all’interno dei singoli settori scientifico-disciplinari, per il suo orientamento internazionale e per il suo collegamento con istituzioni e centri di ricerca. Tali specificità contraddistinguono il nuovo corso rispetto agli altri dottorati in materia esistenti al livello internazionale, nazionale e locale.

Per ciò che concerne la trasversalità e l’interdisciplinarità, gli insegnamenti e i temi di ricerca rientranti nel percorso formativo sono riconducibili ai settori di area 12 e di area 13b del DISAG che già da tempo sperimentano momenti di confronto e di collaborazione nella programmazione dell’offerta formativa di corsi di laurea e post-laurea, nell’organizzazione di un convegno annuale di Dipartimento e nella partecipazione a progetti di ricerca.

Riguardo ai profili dell’internazionalizzazione e della collaborazione con l’esterno, il Dottorato trae vantaggio dalla significativa presenza nei corsi di laurea triennale e magistrale in titolarità o contitolarità del DISAG di studenti stranieri (Erasmus o iscritti ai corsi), che potranno costituire sin da subito, un significativo bacino per la futura partecipazione al corso. Si prevede inoltre che le attività didattiche e seminariali siano in parte attribuite a docenti stranieri, nel quadro dei rapporti di collaborazione con Università ed enti di ricerca stranieri da istituire in maniera stabile oppure inclusi nel collegio docenti.

In aggiunta il carattere internazionale del nuovo corso potrà realizzarsi grazie a due linee programmatiche: l’allineamento del corso di Dottorato agli standard internazionali, derivante, in particolare, dalla sua conformità ai requisiti quali-quantitativi generalmente richiesti a livello internazionale per il riconoscimento reciproco del titolo; l’inserimento del nuovo corso in reti di scuole di Dottorato in ambito Marie Sklodovska Curie.

Quanto al contenuto del percorso formativo, le materie oggetto di studio e di ricerca nell’ambito del Dottorato sono riconducibili a 4 macroaree: 1. Inquadramento giuridico ed economico/ aziendale della sostenibilità; 2. Sostenibilità e impresa; 3. Sostenibilità e finanza; 4. Sostenibilità e pubbliche amministrazioni.

Le materie ivi contenute e successivamente specificate verranno affrontate nel periodo di durata triennale del dottorato sulla base della seguente programmazione.

Il 1° anno prevede la presenza stabile dei dottorandi in sede. I corsi, a frequenza obbligatoria, hanno ad oggetto le materie incluse nelle prime due macroaree, che sono trattate secondo un approccio interdisciplinare, ossia: a) per quanto riguarda i profili giuridici, attraverso un approccio critico all’analisi della legislazione, della dottrina e della giurisprudenza nazionale, europea ed internazionale; b) per quanto riguarda i profili di economia aziendale e di finanza aziendale, attraverso l’analisi qualitativa (single case study; multiple case studies), l’analisi della letteratura sistematica e l’analisi della letteratura bibliometrica. La fine del 1° anno comporta l’acquisizione di 60 CFU, ripartiti tra didattica (insegnamenti obbligatori e seminari), ricerca (redazione di paper e colloqui) e corsi di Ateneo (20 ore).

Nel corso del 2° anno sono oggetto di studio e di ricerca le materie incluse nelle macroaree 3 e 4 secondo l’approccio interdisciplinare. La frequenza degli insegnamenti previsti e dei seminari, l’attività di ricerca, il periodo obbligatorio di studio all’estero, la partecipazione ai corsi di Ateneo (20 ore) attribuiscono al dottorando 60 CFU.

Nel 3° anno il dottorando è seguito da un docente tutor interno al quale può affiancarsi un tutor esterno, proveniente da altre università, istituzioni, enti di ricerca o anche imprese. È prevista la partecipazione a seminari, lo svolgimento di un periodo di studio e ricerca presso università straniere e la frequenza dei corsi di Ateneo (20 ore). Il compimento di tali attività e soprattutto l’attività di ricerca che si conclude con il lavoro di tesi determinano l’acquisizione dei 60 CFU finali.

Obiettivi del corso di Dottorato

Il Dottorato in “Diritto e Management della Sostenibilità - DiMaS” è destinato alle laureate ed ai laureati che intendano approfondire i profili giuridici e tecnici dei temi della sostenibilità legati all’impresa, ai mercati e alla finanza.

Più in generale, il Corso mira a sviluppare abilità e capacità di analisi critica di fenomeni giuridici e aziendali e visione strategica dei processi decisionali in un’ottica interdisciplinare sensibile alle questioni legate alla sostenibilità e in grado affrontare le sfide del futuro.

L’ acquisizione da parte dei dottorandi di solide e avanzate basi teoriche e della capacità di comprenderne le ricadute applicative avviene attraverso lo studio delle materie incluse in 4 macroaree, ossia:

1. Inquadramento giuridico ed economico/ aziendale della sostenibilità: dal rapporto Bruntland agli SDGs); il principio dello sviluppo sostenibile nell’UE; la sostenibilità e la lotta contro i cambiamenti climatici; l’impatto della sostenibilità e dell’economia circolare nel mercato interno dell’UE; sostenibilità sociale e politiche europee ed internazionali; ambiente e sostenibilità nell’iniziativa economica; le attività economiche sostenibili; privatizzazione di servizi pubblici e sostenibilità.

 2. Sostenibilità e impresa: l’impresa sostenibile; l’impresa agricola sostenibile; contratti di impresa e sostenibilità; concorrenza e sostenibilità; proprietà intellettuale e sostenibilità; la governance delle società nell’ottica della sostenibilità; l’informazione non finanziaria delle imprese sostenibile; impresa sostenibile e terzo settore; impresa sostenibile e nuove tecnologie; nuovi modelli di business orientati alla sostenibilità; marketing e comportamenti di consumo sostenibili; la sostenibilità nelle procedure concorsuali e di risanamento.

3. Sostenibilità e finanza: intermediari, mercati, servizi e prodotti sostenibili; la disclosure sulla sostenibilità degli intermediari finanziari; la sostenibilità nei prodotti finanziari e assicurativi; finanziamenti e garanzie pubbliche per l’impresa sostenibile; il ruolo degli stakeholders nello sviluppo sostenibile; la quotazione dei prodotti di finanza sostenibile; la sostenibilità delle piattaforme digitali di negoziazione; il Fintech per la sostenibilità (e la sostenibilità del Fintech).

4. Sostenibilità e pubbliche amministrazioni: privatizzazioni, esternalizzazioni e co-produzione di servizi pubblici; la tutela degli interessi ambientali e sociali nelle procedure di evidenza pubblica: Sustainable Public Procurement e Green Public Procurement; CAM (criteri ambientali minimi), specifiche tecniche ed etichettature; clausole sociali e criteri di aggiudicazione; accordi tra pubbliche amministrazioni, enti del Terzo Settore e cittadinanza attiva: co-programmazione e co-progettazione di attività di interesse generale con finalità sociale, ambientale, di riqualificazione urbana e di valorizzazione del patrimonio culturale.

L’approfondimento dello studio di tali materie è finalizzato a sviluppare non solo l'attitudine del dottorando alla ricerca ma anche la sua capacità di lavorare in team, di avere confronti e dialoghi di natura scientifica, di partecipare all'organizzazione di convegni e seminari, di contribuire all'avanzamento degli studi sulla sostenibilità.

Il dottorato è, inoltre, finalizzato a dare al dipartimento maggiore visibilità e rilevanza, a livello nazionale ed internazionale, attirando laureandi dell’Ateneo di Siena e di altri Atenei italiani e esteri, in particolare, in virtù dell’inserimento in reti di scuole di dottorato in ambito Marie Sklodovska Curie. Senza contare che l’interdisciplinarità, l’approccio internazionale, il collegamento con il mondo delle istituzioni e dei centri di ricerca, l’inserimento stabile di studiosi di alto livello esterni al dipartimento, italiani e stranieri, la formazione di nuovi ricercatori e l’ampliamento delle materie oggetto di studio da parte dei docenti interni contribuiranno allo sviluppo e all’innovazione della didattica e della ricerca all’interno del DISAG.

Il dottorato appare rilevante anche in termini di allineamento della ricerca ai massimi livelli europei, di ampliamento delle prospettive di studio e di carriera degli studenti e di circolazione dei medesimi nel territorio europeo. Inoltre, attraverso il Dottorato il DISAG potrà assumere una posizione di rilievo anche nell’ambito di rapporti collaborativi già esistenti con enti europei che si occupano di diritto della sostenibilità, come il Research Group ‘Sustanibality Law’ dell’Università di Oslo.

Infine, con riferimento agli obiettivi inclusi nella programmazione strategica di Ateneo 2022-2024, l’istituzione del dottorato è destinata a migliorare il valore di ISPD attribuito al DISAG che, rispetto alla precedente valutazione, è diminuito (90, rispetto all’attuale valore 76,5), anche e soprattutto a causa della mancanza di un dottorato con sede amministrativa presso il dipartimento.

Sbocchi occupazionali e professionali previsti

La sostenibilità rappresenta oggi un tema di rilevante interesse per le istituzioni, i policymakers, i regolatori e di notevole impatto sui mercati, sugli intermediari e sulle imprese. Pertanto, l’approfondimento dello studio e della ricerca in materia nell’ambito del corso di Dottorato consente innanzitutto di esercitare le competenze acquisite per intraprendere la carriera universitaria, sviluppando in particolare le capacità di elaborazione teorico-critica e di indagine scientifica necessarie per la didattica e per la ricerca. Inoltre, il percorso è diretto alla formazione e alla riqualificazione professionale di figure di alta qualità scientifica con le competenze necessarie ad operare nei centri di ricerca e nelle istituzioni, nazionali e internazionali, nelle pubbliche amministrazioni, nelle imprese innovative.

In particolare, l'acquisizione di capacità avanzate di analisi, ricerca, interpretazione e gestione consente di intraprendere percorsi occupazionali nei settori della governance istituzionale ed economica, della consulenza, della ricerca sociale, delle reti di impresa, così come nell’ambito delle pubbliche amministrazioni, delle istituzioni europee e internazionali, delle organizzazioni governative, degli enti pubblici e privati e degli enti del terzo settore. Altro possibile sbocco è rappresentato dallo svolgimento di attività professionali e di ricerca di elevata qualificazione nei settori finanziario-assicurativo, di tutela e valorizzazione dell’ambiente, delle politiche sociali e territoriali.

In definitiva, il dottorato, dedicato allo studio della sostenibilità secondo un approccio interdisciplinare, pone le condizioni affinché i dottori di ricerca, al termine del percorso di studi, dispongano di conoscenze trasversali e multidisciplinari, fortemente integrate, che sapranno e potranno impiegare con metodo scientifico e pensiero critico nell’affrontare i problemi legati allo sviluppo sostenibile, e, più in generale, alle sfide poste da una economia attenta all’ambiente e al sociale. Grazie alle competenze acquisite i dottori di ricerca potranno collocarsi nel mondo professionale e/o scientifico, sia pubblico sia privato, ricoprendo cariche apicali e di elevato profilo.

Coerenza con gli obiettivi del PNRR

Il Dottorato in “Diritto e Management della Sostenibilità - DiMaS” è pienamente coerente con gli obiettivi del PNRR. La sostenibilità, quale oggetto specifico del percorso formativo e di ricerca previsto, è completamente in sintonia le linee di investimento previste dal Piano. Ci riferiamo in particolare agli obiettivi ed alle linee di investimento inclusi nella Missione 2 del Piano, denominata Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”. Tale missione si incentra sui grandi temi dell’agricoltura sostenibile, dell’economia circolare, della transizione energetica, della mobilità sostenibile, dell’efficienza energetica degli edifici, delle risorse idriche e dell’inquinamento, al fine di migliorare la sostenibilità del sistema economico e assicura una transizione equa e inclusiva verso una società a impatto ambientale pari a zero. La conformità a tale missione è avvalorata dal fatto che una delle borse di dottorato è erogata dal Centro Nazionale Agritech, che rappresenta uno fra i 5 Centri Nazionali finanziati dal PNRR nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e ricerca” – “Dalla ricerca all’impresa” e si occupa di sostenibilità nel settore agroalimentare.

In aggiunta, l’istituzione del dottorato si inserisce a pieno nell’ambito degli obiettivi previsti dalla Missione 4, componente 1 (“Potenziamento dell'offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido all'Università”). Tale missione, infatti, in riferimento all'Investimento 3.4 “Didattica e competenze universitarie avanzate” e, segnatamente, alla sotto-misura T1 “Assegnazione di nuovi dottorati triennali in programmi dedicati alle transizioni digitali e ambientali”, e con riguardo all'Investimento 4.1 “Estensione del numero di dottorati di ricerca e dottorati innovativi per la pubblica amministrazione e il patrimonio culturale”, mira a sviluppare l’istruzione professionalizzante e rafforzare la filiera della ricerca e del trasferimento tecnologico, a qualificare e innovare i percorsi universitari e di dottorato, mediante tre obiettivi strategici: digitalizzazione, “cultura dell'innovazione” e internazionalizzazione, ad aumentare la riserva di capitale umano impegnato in attività orientate alla ricerca, nelle amministrazioni pubbliche e nel patrimonio culturale.